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Coltivare le Periferie

Ridiamo vita a terreni incolti e insoliti, lasciati in abbandono nelle periferie

Crediamo nell’azione rivoluzionaria dell’agricoltura sostenibile e locale

Il progetto “Coltivare le Periferie” in sintesi

Lavoriamo per creare rete e sinergie sul territorio e nella comunità, attraverso la produzione e il consumo di prodotti agricoli sani e di qualità.

Nei prossimi 3 anni, prevediamo

  • di produrre e commercializzare oltre 150 quintali di orticole
  • di attivare 4 tirocini socializzanti e 2 tirocini professionalizzanti e di creare almeno 2 posti di lavoro per soggetti in condizione di svantaggio
  • di programmare un evento didattico e culturale alla settimana su sei mesi

 

Aree Agricole da bonificare e portare a regime

Partners di progetto

e più enti e associazioni che costituiscono la rete di sostegno

I Partner di progetto

Ass. Promozione Sociale Terra Viva

Capofila di progetto

Grazie al sostegno di

La Nostra Mission

Il Progetto “Coltivare le Periferie” crede nell’azione rivoluzionaria dell’agricoltura sostenibile e locale.

Lavoriamo per creare rete e sinergie sul territorio e nella comunità

Promuoviamo la produzione e il consumo di prodotti agricoli sani e di qualità.

Crediamo nel potere della conoscenza condivisa

Attività culturali e formative quali laboratori di auto-produzione, dibattiti, corsi propedeutici alla conoscenza e alla cura dell’ambiente, diventano atti di rivoluzione all’evoluzione di tutti e tutte.

Sappiamo che la ricchezza di una comunità si misura con le relazioni

Per questo l’incontro generazionale è fondamentale e deve essere nutrito e sostenuto dalla diffusione di informazione libera e formativa.

Costruiamo scambi con soggetti fragili

nella convinzione che le persone e le loro storie costituiscano la forza all’intera comunità.

Il collegamento tra chi ha fatto dell’agricoltura etica e sostenibile una missione e chi consuma.

L’azione di recupero di terreni agricoli abbandonati diventa un’azione rivoluzionaria quando ha tra i suoi obiettivi non solo quello di essere una risposta tecnicamente efficace ai rischi territoriali di carattere ambientale, ma anche quello di essere un’occasione originale di promozione e di inclusione sociale.

La periferia pensata in questo modo si trasforma da punto di frattura a punto di collegamento tra città e campagna, tra natura e urbanizzazione.

Il progetto si avvale di una rete articolata di sostegno, in continua crescita:

La Mongolfiera, Legambiente, Miledù, Ecoinformazioni, Como Accoglie, Società Agricola semplice Terraviva, Auser, Arci Provinciale, Ass.ne Cipolla di Brunate, Asylum

Il Prima

Il progetto è il risultato di una sperimentazione già avviata nel 2020 da parte della nascente TERRA VIVA.

Nel 2020 infatti è stato perfezionato il contratto per la concessione in comodato d’uso del terreno nel quartiere periferico di Sagnino.

Gli interventi hanno consentito di avviare la coltivazione e la commercializzazione delle orticole prodotte, a cura della società agricola Terraviva, che si impegna a creare posti di lavoro etico a partire dal mese di luglio 2021.

 

Da maggio 2021, sono state avviate anche le attività nell’area didattico ricreativa, ove sono stati sperimentati momenti didattici legati all’orticoltura, lezioni di yoga, laboratori di autoproduzione, serate a tema ottenendo una buona presenza di pubblico.

Data la risposta della comunità, è stata subito chiara la necessità della periferia di incontro e sinergia con la missione di Terraviva.

Oggi

Il progetto prende avvio dalla convinzione che un ritorno ad un’agricoltura agita, in grado di occupare spazi insoliti e abbandonati, possieda una grande forza di aggregazione.

Talmente forte da fungere da elemento di collegamento sociale e culturale, tanto potente da divenire punto di incontro all’interno della rete di associazioni e realtà attive sul territorio comasco. 

Alla coltivazione di orti e distribuzione delle orticole, si affianca quindi un fitto programma di iniziative culturali e ludiche e formative. 

Il progetto prevede l’attivazione di due tirocini e almeno un inserimento lavorativo.

Come

alcuni dettagli

COLTIVARE LE PERIFERIE attualmente si muove su un orizzonte temporale relativo al periodo 2022-2025.

Nel corso dei 3 prossimi anni saranno quindi bonificate e portate a regime 3 aree agricole:

Campo di Sagnino

Circa 0,8 ettari di cui 0,5 già predisposti per attività agricole e 0,3 per attività multifunzionali.

È stato coltivato e reso operativo nel corso del 2021

Campo di Camnago

Circa 0,86 ettari prevalentemente a serre. Il campo deve essere ancora bonificato dalle piante infestanti e quindi coltivato.

Si prevede di iniziare i lavori entro la fine del 2022.

Area di Cardano:

Circa 14 ettari di proprietà del Parco regionale Spina verde, di cui circa 0,25 da recuperare come vivaio per varietà autoctone, orticole e piante che potranno essere poi ripiantumate in aree ambientalmente degradate del territorio locale.

Le restanti circa 13,75 saranno destinate ad opere di infrastrutturazione, finalizzate al contenimento delle specie invasive nei prati ad alta biodiversità recentemente recuperati e alla diversificazione degli habitat del comparto, con opere di manutenzione di piccole aree umide.

Nel corso dei 3 anni si prevede di:

  • Produrre, distribuire e vendere nell’area della città di Como ortaggi di qualità e derivati, biologici e a chilometro zero in modo sostenibile, economicamente e ambientalmente
  • Promuovere nuove opportunità occupazionali, in particolare il progetto prevede di promuovere percorsi specifici di inserimento lavorativo per persone in condizioni di svantaggio
  • Recuperare varietà locali tradizionali, in particolare la cipolla di Brunate, il vitigno verdese e il gelso la cui coltura è anche rilevante ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico 
    • Attivare reti di comunità nelle periferie e stimolare la fruizione sostenibile delle periferie comasche: prevediamo di vendere almeno il 50% della produzione direttamente nei quartieri periferici con mercatini, anche aperti a terzi, direttamente nelle aree coltivate
    • Attivare un’agenda di eventi in ogni area di quartiere, pensati per collegare, informare, generare confronto, crescere anche come collettività